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L’Algoritmo di Facebook ADS: Creare il Target senza Targetizzare

Se hai un business devi avere le idee chiare su chi sia il tuo target. Ma poi come fare per raggiungerlo su Facebook? Come evitare di stringere troppo il cerchio e saturare subito il mercato con gli ADS? In questo articolo vi svelo alcuni segreti dell’algoritmo di Facebook ADS.

Iniziamo con una premessa. Se traduciamo direttamente dall’inglese la parola target, significa “bersaglio”. Ora, portando nel marketing questo concetto, possiamo vederla come se il nostro prodotto fosse la freccia che deve centrare perfettamente il nostro bersaglio, ovvero il mercato.

Ma come lo definiamo il nostro target? Come lo stabiliamo?

Molti hanno la convinzione che per ottenere migliori risultati sia necessario targettizzare e restringere tantissimo la fetta di mercato che si va a colpire, perché si pensa di andare sul sicuro.

Se ad esempio, ho un negozio di scarpe eleganti da donna, mi concentrerò su un certo margine di età e mi potrei limitare a colpire la fetta femminile del mercato, ma in realtà questo ragionamento non sempre porta benefici.

Pensiamo ad Apple, una multinazionale con prodotti di altissimo livello e soprattutto di alto costo. Se avesse targettizzato il suo mercato (persone benestanti) non avrebbe avuto il successo che ha oggi. Un Iphone, costa in media 800/900 €, quasi uno stipendio medio. Se Apple avesse ragionato sulle possibilità economiche del mercato, non avrebbe raggiunto questi risultati.

Il concetto non è il costo del prodotto, ma il suo valore, e l’educare il cliente a coglierlo e apprezzarlo. Torniamo sempre al Marketing Formativo. Chi vuole davvero una cosa della quale capisce il valore, trova il modo di averla. Se sai che l’Iphone è cool, lo vuoi e basta.

Ma targetizzare senza le opportune conoscenze di marketing ti espone a questi rischi:
– potresti sbagliare target perché non conosci bene il mercato
– potresti prendere un target troppo piccolo rispetto al potenziale del tuo business
– potresti limitare troppo il tuo target e non arrivare ad altre persone
– potresti ritrovarti con un target così piccolo da non poter far crescere il tuo business

Con questo non voglio dire che non devi targetizzare né che devi vendere tutto a tutti.
Sarebbe contrario a ogni principio che spiego nel mio libro Posiziona il tuo Brand.

E allora qual è la soluzione?

Lascia fare il lavoro all’algoritmo di Facebook.

L’algoritmo di Facebook è in grado di esporre i tuoi ADS alle persone giuste e in target con quello che proponi. E lo sa fare meglio di te perché ha più informazioni sugli utenti.

Il segreto è nel creare un annuncio che in maniera automatica seleziona solo le persone veramente interessate e in target con il tuo business.

Prendi un annuncio di questo tipo:

40.000.000 di Clienti?
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di clienti italiani con il Marketing Formativo.

Questo annuncio seleziona automaticamente il mio target: solo gli imprenditori cliccheranno.
Solo chi ha un business è in cerca di nuovi clienti. Non cliccherà la casalinga né il ragazzino in cerca di soldi facili.

Il testo dell’annuncio è la base per selezionare e filtrare il tuo target.

Quindi non serve mettere gli interessi nel modulo di gestione delle inserzioni? No, in quanto rischieremmo di perdere una gran parte di possibili clienti.

Le persone che si iscrivono a Facebook, raramente inseriscono quali sono i loro interessi reali e le loro passioni. Tu hai mai scritto di essere interessato all’imprenditoria? Certo che no…

E allora non bisogna mai selezionare gli “interessi” nelle nostre campagne?

Se proprio vuoi farlo, verifica di non scendere mai sotto un pubblico di 1.000.000 di persone.

Considera che ti bastano circa 1.000 euro per raggiungere 1.000.000 di persone con Facebook ADS. Se investi 30 euro al giorno, li saturi in 1 mese. Ma se, come noi, investi 1.000 euro al giorno, satureresti il tuo pubblico in 24 ore. E poi con chi fai business?

Chiaramente ti sto parlando da imprenditore a imprenditore. Qui stiamo lavorando su sistemi che devono generare centinaia di migliaia di euro all’anno. Se il tuo obiettivo è tirar su 1.000 euro al mese, allora forse te la cavi anche con 5 euro di pubblicità al giorno. Ma non stiamo parlando di questo.

Se vai a targettizzare troppo, rischieresti di perdere anche quelle persone che non hanno espresso i loro interessi, ma che invece ne hanno nei confronti di ciò che pubblicizzi. E dovrà essere il tuo annuncio a selezionarli, non gli interessi che scrivi.

Qui siamo in Italia, non siamo in America. In Italia gli utenti su Facebook sono qualche decina di milione e se tu vai a restringere troppo il target, il tuo business è morto. Al contrario in America, o meglio in lingua inglese, tu raggiungi 1.000.000.000 (un miliardo!) di persone, quindi selezionare gli interessi per fare una prima scrematura può diventare importante. Ma nel nostro Paese assolutamente non vale questa regola.

Qui ti devi affidare al testo del tuo ADS e poi ci penserà l’algoritmo di Facebook ad indirizzare il tuo annuncio alle persone giuste, in base ai like, ai commenti, alle visualizzazioni che fanno ogni giorno. Facebook sa tutto di noi!

E’ sicuramente vero che se cerchi di attrarre tutti, non attrai davvero nessuno, ma il concetto non è questo, è avere un bersaglio enorme per poter espandere il tuo business su milioni di persone.

Saranno le persone stesse a targettizzarsi dopo essere entrare nel tuo funnel di marketing formativo, ovviamente arriveranno nella parte più stretta solo coloro che avranno davvero capito il valore del tuo prodotto.

Il cliente non deve innamorarsi solo del prodotto, deve innamorarsi anche di te, perché oltre il valore del prodotto (prodotto che potrebbe essere venduto da chiunque) ci sei tu. Quando il cliente si trasforma in fan, non lo perderai mai.

C’è una cosa davvero importante da mantenere se si vuole far capire il proprio valore, ed è l’unicità del proprio prodotto, la propria specializzazione, evitare in ogni modo di fare estensioni di linea o di espandersi in settori che non ci competono.

Se un cliente associa il nostro nome ad un determinato prodotto, ritenendoci il migliore del settore, ampliarci usando lo stesso nome con prodotti completamente diversi, è una cosa davvero sbagliata.

Voglio sottolineare questo concetto per far capire che, se hai un negozio di scarpe da donna di un certo livello e la clientela ti riconosce come uno dei negozi migliori per qualità e quindi sono tuoi fan, non significa che tu debba iniziare a vendere borse da donna sfruttando il tuo nome.

Bisogna fare molta attenzione a rimanere concentrati e focalizzati sul proprio prodotto, questo non significa che non si possano avere idee per ampliarsi, ma non bisogna estendere, bisogna creare. Creare una nuova nicchia, creare un nuovo brand. E usare gli ADS per comunicarlo.

Comunica nei tuoi ADS il tuo posizionamento e la tua specializzazione, in modo da attirare le persone in target e aiutare l’algoritmo a raggiungere il pubblico giusto.

Un cliente va dove lo porta il vento, va dove gli conviene, un fan resta attaccato al brand e alla persona perché spinto dalla fiducia e dalla stima. Ed è un risultato che solo con il Marketing Formativo puoi raggiungere rapidamente.

Te lo spiego nel libro Marketing Formativo all’interno del nostro Digital Club dove ti spieghiamo tutto quello che c’è da sapere per applicare al tuo business:

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Se hai altre domande specifiche scrivi nei commenti qui in basso.

A presto,
Giacomo Bruno

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Giacomo Bruno

Ingegnere elettronico, è stato nominato dalla stampa “il papà degli ebook” per aver portato gli ebook in Italia nel 2002, 9 anni prima di Amazon e degli altri editori. E’ Autore di 26 bestseller sulla crescita personale e con la sua casa editrice Bruno Editore ha pubblicato 600 libri sui temi dello sviluppo personale e professionale. E’ considerato il più noto “book influencer” italiano perché ogni libro da lui promosso o pubblicato diventa in poche ore Bestseller n.1 su Amazon. La sua newsletter viene seguita ogni giorno da oltre 150.000 affezionati lettori. Il suo Blog e i suoi canali social sono seguiti da oltre 1.000.000 di follower. Il suo lavoro è seguito dalla Radio, dalla Stampa e dalle TV nazionali.

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